Una palestra a cielo aperto per tutti
Puglia 2026 - Regione Europea dello Sport: gli obiettivi e i traguardi del nuovo paradigma della politica regionale integrata
Agonismo, tempo libero e strumento di prevenzione e cura che integra le politiche sanitarie: questa la visione dello sport promossa dall’avvocato Raffaele Piemontese, vicepresidente della Regione Puglia, nonché assessore alla Salute. “Abbiamo scelto di avviare la fase sperimentale per la Certificazione Regionale Afa, l’Attività Fisica Adattata, prevista da una legge regionale del 2017 - dichiara Piemontese - Abbiamo istituito un Gruppo di Coordinamento Regionale sulla prescrizione medica dell’Attività Fisica Adattata, un Centro di riferimento presso il Policlinico Riuniti di Foggia e, in ogni provincia, Centri di Coordinamento territoriali. Sono strutture che permettono ai medici di medicina generale, ai pediatri e agli specialisti di prescrivere percorsi di attività fisica adattata, con il supporto di palestre certificate come ‘Palestre Etiche’”.
In questo modo lo sport entra a pieno titolo nei percorsi di presa in carico sanitaria: diventa prevenzione delle patologie croniche, riadattamento dopo una fase riabilitativa, ma anche educazione al benessere per anziani, persone con fragilità e cittadini con bisogni educativi speciali. È un cambio di paradigma: dall’attività motoria come scelta individuale, a una politica pubblica integrata, strutturata e certificata. “Il nostro compito è garantire che chi pratica sport agonistico lo faccia in sicurezza, senza correre rischi, attraverso la rete della medicina sportiva, che in Puglia conta strutture pubbliche e convenzionate in grado di certificare l’idoneità agonistica con standard elevati - sottolinea Piemontese - il Dipartimento promuove protocolli comuni, formazione degli operatori e collaborazione con federazioni, società sportive e università”. La sicurezza sanitaria non significa solo certificare chi può gareggiare, ma anche costruire una cultura della prevenzione che accompagna gli atleti, dai più giovani ai professionisti, lungo tutto il percorso sportivo.
Un'altra misura da citare è il Programma Operativo Sport 2025, con cui sono stati messi in campo oltre 50 milioni di euro, proseguendo un ciclo di investimenti che in dieci anni ha visto quasi 80 milioni di euro destinati a 430 impianti riqualificati, eventi internazionali ospitati e progetti di inclusione sociale finanziati. “È la nostra maniera di accompagnare la candidatura a Regione Europea dello Sport 2026 con scelte concrete”, sottolinea Piemontese.
Il filo conduttore è rendere lo sport accessibile a tutti. “Vogliamo che una persona con disabilità, un ragazzo di periferia o un anziano abbiano le stesse opportunità di praticare sport in spazi adeguati”. Ma lo sport, in Puglia, è anche tanto altro, come sottolinea Benedetto G. Pacifico, dirigente della Sezione Bilancio della Sanità e Sport. “In un periodo storico caratterizzato dai crescenti costi sanitari, lo sport quale impulso per corretti stili di vita e per migliorare lo stato di salute potrebbe proprio garantire una prospettiva di minori costi sanitari soprattutto per le patologie così dette croniche. Inoltre è dimostrato che lo sport è una leva fondamentale per l’economia. Studi recenti hanno documentato - si veda il caso della città di Valencia - che ogni euro investito nello sport su un territorio produce un moltiplicatore per 30 volte”. Nessun settore può vantare tali risultati in termini di economia, turismo e lavoro. “In questa direzione, anche con la designazione per la Puglia di Regione Europea dello Sport Aces 2026, con l’aiuto di tutti gli operatori del settore e delle istituzioni regionali, e di un grande gruppo di lavoro qui in regione - conclude Pacifico - siamo convinti di poter raggiungere grandi risultati”.