Potenziare il turismo per generare ricchezza
Nell’anno dello “slow tourism”, il ministro Gian Marco Centinaio getta le basi per la valorizzazione dei percorsi alternativi, della destagionalizzazione e dell’ecosostenibilità dell’offerta
Il valore e le potenzialità del turismo come comparto chiave per la crescita del nostro Paese sono ormai dati acquisiti. Gli operatori, a tutti i livelli, devono oggi più che mai strutturarsi per competere a livello internazionale, facendo leva sulle caratteristiche che rendono il nostro Paese un unicum al mondo”. A ricordarlo è Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo.
Siamo giunti all’apertura della stagione estiva e il Bel Paese ha un patrimonio marino/costiero importante da difendere e valorizzare. Serve un turismo di qualità, ed è proprio su questo che il Governo si sta impegnando e sta lavorando da inizio legislatura, puntando su monteplici fattori come il contrasto all’abusivismo, la promozione di strutture accessibili a tutti e, infine, la risoluzione definitiva del nodo delicato relativo alla direttiva Bolkestein.
“Il mercato del turismo è in continua evoluzione e proprio per questo dobbiamo puntare sull’innovazione – spiega il ministro -. I turisti cercano emozioni, non vogliono vedere sempre le stesse cose, e l’Italia è uno dei pochi paesi al mondo che può permettersi di offrire situazioni e sensazioni sempre diverse”. Non solo mare, dunque, ma una vasta e differenziata offerta: l’estate rappresenta senza dubbio un’opportunità per scoprire le nostre realtà locali. “Le città d’arte sono ormai sature – continua il ministro Centinaio -. Facciamo in modo allora che i turisti vengano ad ammirare quello che l’Italia può dare in termini di turismo alternativo, offrendo servizi adeguati. Il mondo ci guarda. Ammira le nostre eccellenze enogastronomiche, il nostro patrimonio artistico e naturalistico. Tutto questo fa parte della narrazione Paese, dice qualcosa di noi, delle nostre origini, delle nostre tradizioni, del nostro saper fare. E allora raccontiamole bene queste storie. Con le vie del gusto, con i distretti del cibo, in bicicletta e a cavallo”. Il 2019, del resto, è “l’anno del turismo lento”, ossia quel turismo caratterizzato dai percorsi di fede, dai cammini, dal cicloturismo e dall›enoturismo. Un’altra tipologia legata alla promozione delle aree interne è proprio sul turismo inteso come viaggio slow, di scoperta, attraverso antichi percorsi che possono permettere una riappropriazione del sé e della dimensione sociale del territorio.
I cammini, peresempio, sono fortemente legati al turismo religioso e la presenza di santuari di riferimento per la cristianità rappresenta un punto di forza quale richiamo di flussi turistici. Accanto alle mete devozionali come San Giovanni Rotondo con il santuario di Padre Pio di Pietralcina, il santuario della Madonna di Loreto, i luoghi di San Francesco e Santa Chiara in Umbria, crescono di importanza i percorsi devozionali e di fede, come ad esempio la Via Francigena.
“Il nostro obiettivo è affermare la leadership dell’Italia come il Paese per eccellenza dei viaggiatori e, in quest’ottica, sarà fondamentale puntare su un’esperienza indimenticabile. Sono convinto che c’è, che esiste, un’Italia cosciente delle proprie sconfinate meraviglie, capaci di generare ricchezza. Le filiere del comparto dovranno svilupparsi per caratterizzare sempre meglio le destinazioni turistiche; la destagionalizzazione dovrà essere vista come obiettivo strutturale nel medio e lungo termine; gli investimenti come scelta necessaria e, non da ultima, l’ecosostenibilità per trainare l’offerta ricettiva nazionale verso l’eccellenza”, sottolinea il nostro illustre interlocutore. “Volgendo lo sguardo fuori dai nostri confini, la Cina è sicuramente il Paese dal quale giungeranno sempre più nuovi turisti. Nell’ultima missione a Shangai, lo scorso 15 maggio, ho avuto l’occasione di esprimere come per noi italiani intercettare sempre maggiori flussi di turisti cinesi rappresenti una sfida che vogliamo raccogliere. I paesi del Sol Levante dovranno essere un punto di riferimento per le imprese italiane anche in previsione del 2020, che sarà l’anno del turismo tra Italia e Cina. Questo Paese rappresenta un mercato importante dove la tecnologia la fa da padrona, dove si può imparare tanto e penso che le aziende italiane dovrebbero cominciare a prenderlo come punto di riferimento.
Il Ministero da me guidato si sta impegnando per far emergere e affermare nel contesto internazionale il comparto turistico. Per incrementarlo serve fare squadra e unire gli sforzi e da parte mia c’è la massima volontà di proseguire tutti insieme questo percorso”, chiosa il ministro.