La Regione Puglia ha istituito i “boschi didattici” con la Legge Regionale n. 40/2012 con lo scopo di valorizzare un elemento così importante, il bosco, per lo sviluppo socioeconomico sostenibile e per la salvaguardia ambientale del territorio regionale.
La legge regionale mira a completare il processo di divulgazione e conoscenza delle emergenze culturali e ambientali da parte del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale, iniziato già con le masserie didattiche, visitate da migliaia di ragazzi delle scuole pugliesi e presentate come buone pratiche della Regione.
“La Legge Regionale n. 40/2012, modificata con la Legge Regionale n. 11/2015 - spiega a Italia Più l’assessore regionale all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia - punta a dare riconoscimento formale e sostegno a enti, associazioni, cooperative o privati che lavorano per diffondere la cultura della tutela e conservazione del patrimonio boschivo, trasferendo alle giovani generazioni la storia degli antichi mestieri e delle sapienze che nei secoli hanno curato i boschi, tutelando l’ambiente e traendone fonti di sostentamento. Il sostegno alle attività nei boschi didattici - aggiunge l’esponente del governo regionale - è attuato con contributi di bandi regionali quali ‘Scuola in bosco’ e ‘Festa dell’Albero’, che mirano a portare le aule scolastiche nei boschi, al fine di far scoprire alle alunne e agli alunni la ricchezza e l’unicità ambientale dei boschi pugliesi. In una logica di collaborazione tra sistemi semplici, in Puglia rendiamo una risorsa piccola per estensione qual è il bosco, elemento di nuova economia forestale di prossimità”.
“Oltre i contributi diretti assegnati con i bandi quali ‘Scuola in bosco’ - prosegue - il riconoscimento di bosco didattico fornisce punteggi aggiuntivi nell’ambito dei bandi del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Puglia, grazie ai quali è stato possibile ottenere sostegni legati alla congiuntura economica negativa causata dall’epidemia da Covid 19, ma soprattutto per accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali”.
“Anche il bando della sottomisura 6.4 del Psr Puglia, dedicato a investimenti per la creazione e lo sviluppo di attività extra agricole - aggiunge ancora l’assessore Pentassuglia - ha visto gli iscritti all’albo regionale dei boschi didattici tra i potenziali beneficiari. Il bosco didattico è anche strategico per ridare forza e riconoscibilità alle aree interne, contribuire al ripopolamento delle stesse sull’intero territorio della Regione Puglia e incentivare forme di delocalizzazione turistica, per vivere il bosco - conclude l’esponente della giunta Emiliano - come spazio di aggregazione naturale e godere della sua bellezza, durante tutto l’anno”.
Il dirigente di sezione del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, Domenico Campanile, ha rilevato che “la Puglia è la regione più povera di boschi in Italia, con una superficie di 189.086 ettari e un coefficiente di boscosità del 9,7%”. E ha aggiunto che “ogni pugliese ha a disposizione circa 460 metri quadrati di area forestale, con la provincia di Foggia che ha la maggiore presenza di boschi (62%). La proprietà dei boschi è principalmente privata (66%) e i boschi privati hanno una funzione maggiormente produttiva, mentre quelli pubblici hanno una funzione più conservativa, paesaggistica e ricreativa. I boschi pugliesi hanno un livello medio-basso di fertilità e sono prevalentemente cedui”.
“La Puglia - spiega il dirigente di sezione - è l'unica regione in Italia che ospita tutte le specie di querce presenti nel Paese. Oltre alle querce, nei boschi pugliesi si trovano anche molte altre latifoglie e specie tipiche delle zone più alte, come il faggio”. Infine, il dottor Domenico Campanile tiene a sottolineare che “I boschi pugliesi svolgono molteplici funzioni per la collettività, dalla conservazione della biodiversità alla fornitura di servizi ambientali, sociali e ricreativi”. “Per essere iscritti all'albo dei ‘boschi didattici della Puglia’ - conclude Campanile - è necessario rispettare determinati requisiti e presentare un piano delle attività previste nel bosco. Il Servizio foreste della Regione promuove il circuito dei boschi didattici e fornisce contributi finanziari per sostenere le attività dei gestori dei boschi didattici”.
Non c’è dubbio che l’iniziativa della Regione Puglia sia ben calibrata sui territori, come spiega Rosabella Milano, funzionaria Po del progetto. “I boschi didattici al momento inseriti nell’albo dei boschi della Regione Puglia - evidenzia l’esperta - sono ben 111, un numero che riflette l’interesse e la partecipazione dei gestori dei boschi pugliesi a una forma di gestione alternativa ed innovativa del patrimonio forestale. I boschi didattici sono localizzati in tutto il territorio della regione Puglia, distribuiti nelle province di Foggia (41), Bari (20), Taranto (28) Lecce (16) e Brindisi (6) e riflettono, nella loro diversità di offerta didattica e ricreativa la stessa marcata e peculiare biodiversità dei boschi pugliesi”.
“Infatti - prosegue Rosabella Milano - ogni bosco didattico offre una gamma unica di attività e iniziative rivolte a diverse tipologie di visitatori. Non è facile elencare tutte le iniziative messe in campo dai boschi didattici ma, in generale, le principali attività didattiche offerte riguardano la conoscenza dell’ambiente forestale, tramite esplorazioni dirette nel bosco e laboratori di riconoscimento degli alberi e delle altre piante; l’esplorazione e la lettura dell’ambiente, alla scoperta delle tracce del passaggio degli animali, delle testimonianze delle attività dell’uomo, dei segni della storia del bosco (utilizzazioni, incendi, imboschimenti, rinaturalizzazioni). Accanto alle conoscenze più scientifiche, sono spesso organizzate anche attività più creative, tramite rappresentazioni teatrali in bosco o uso dei materiali naturali per creazioni artistiche”.
“E non mancano le attività sportive - prosegue - diversi boschi didattici offrono le emozioni dei percorsi sugli alberi, passeggiate a cavallo, escursioni. Spesso, infine, l’esperienza è affiancata dalla degustazione dei prodotti del territorio, a chilometro zero, per non dimenticare le eccellenze enogastronomiche della Puglia anche quando si va in giro per boschi. La legge regionale che ha istituito i boschi didattici in Puglia è del 2012, e ancor oggi rimane l’unica in Italia”.
In questi 10 anni di vita ci sono state diverse iniziative che li hanno promossi, sia direttamente con piccoli finanziamenti diretti ai gestori sia con premialità specifiche in altri bandi (per esempio, il bando della Misura 8.5 del Piano di Sviluppo Rurale). L’iniziativa che ha avuto maggior successo è sicuramente “Scuola in bosco” che, a partire dal 2020, vuole promuovere l’ambiente del bosco quale alternativa alle aule scolastiche; è stata un’iniziativa che ha dato un ottimo riscontro da parte dei gestori dei boschi didattici e da parte dei partecipanti, in modo particolare durante il periodo in cui il Covid 19 ha incentivato e promosso le attività all’aperto. “Siamo oggi alla quarta edizione di ‘Scuola in bosco’ a cui partecipano 25 boschi gestiti da privati e sei boschi didattici gestiti da enti pubblici. Nel prossimo futuro - conclude la funzionaria Po del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, Rosabella Milano - oltre a proseguire con queste iniziative dirette alle scuole e al pubblico più giovane, sarebbe interessante coinvolgere maggiormente il pubblico adulto nelle attività offerte dai boschi didattici, per fornire non solo un’offerta didattico-divulgativa ma anche una prospettiva turistico-ricreativa a chi decide di godere della bellezza e della unicità degli ambienti boschivi della Puglia”.
Non c’è dubbio che i boschi, con la loro maestosità e la loro ricchezza di biodiversità, sono tesori da custodire e valorizzare. La Puglia, terra di fascino e bellezza, vanta ambienti boschivi unici e straordinari che meritano di essere conosciuti e apprezzati da tutti. In un mondo in cui la consapevolezza ambientale è sempre più cruciale, investire nell'educazione e nella sensibilizzazione diventa un compito fondamentale.
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