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Una esperienza autentica

Terre d’Asti tra castelli e pievi romaniche, per ritrovare il senso più profondo della cultura

Un territorio unico, autentico nella sua vocazione agricola ma connesso al cuore dell’Europa: la provincia di Asti, nella sua straordinaria semplicità, sa stupire per il profondo attaccamento alla terra, che ci restituisce prodotti tipici di altissima qualità quali vini a tartufi, vere e proprie eccellenze a livello mondiale. Non a caso l’Unesco ha riconosciuto i paesaggi vitivinicoli del Piemonte e le Cattedrali Sotterranee di Canelli quali patrimonio mondiale dell’Umanità. Ne è orgoglioso il presidente della Provincia Paolo Lanfranco, che sottolinea anche la centralità del territorio rispetto ai principali assi di sviluppo. “La nostra area, punto di incrocio dei corridoi transeuropei, è particolarmente attrattiva per investimenti in turismo e agrindustria - dice Lanfranco - grazie anche alla vicinanza con Torino, Genova e Milano. Essere connessi con il mondo rende più interessante il nostro territorio: per questo stiamo puntando al potenziamento della mobilità di persone e merci, condizione fondamentale per lo sviluppo sostenibile”.

Questa cultura ancestrale lascia il segno nel patrimonio paesaggistico e architettonico di poli attrattivi come il centro storico di Asti. Ma la vera scoperta è la miriade di piccoli centri, disseminati di castelli e pievi romaniche, ideali per un turismo slow e meditativo.

“La sensibilità di questa terra, che riesce a offrire i suoi aspetti più nobili e intensi - prosegue il presidente - è il tratto umano che rende la presenza sul territorio un’esperienza non riproducibile altrove”. In questo cuore del Piemonte sabaudo la cura dell’anima si fonde con i piaceri del palato: si va dalla Robiola di Roccaverano, in Valle Bormida, al vino Alta Langa e le nocciole. Poi, a salire verso il Monferrato, il Moscato, la Barbera, il Nizza e i vini in forte espansione come il Ruchè e l’Albugnano.

“Questo grande patrimonio - conclude Paolo Lanfranco - richiede una presenza responsabile e un’antropizzazione matura. Con la consapevolezza di fare squadra, mettendoci tutti in gioco in modo inclusivo, siamo convinti della capacità del territorio di tracciare e percorrere strade di sviluppo realmente a misura d’uomo”.

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