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Trentino, il grande parco della memoria, cent’anni dopo

1918-2018: a un secolo dalla fine della prima guerra mondiale, il territorio si prepara alle celebrazioni. Iniziative, mostre e l’attesa Adunata 2018 degli Alpini

È trascorso un secolo da quel 1918, ultimo anno della “Grande Guerra”. Nel 2018 vi saranno numerose occasioni per riflettere su quel terribile conflitto, per approfondirne la conoscenza storica, per constatarne la modernità e il rilievo della sua eredità. In Europa vi sono territori e intere regioni profondamente segnate da quella guerra. Si tratta di tracce e testimonianze che hanno conferito al paesaggio caratteristiche particolari: lunghi chilometri di trincee, gallerie, strade, opere fortificate, ma anche innumerevoli luoghi della memoria quali i monumenti e i sacrari. Le zone teatro delle vicende belliche sono varie e tra loro differenti. Basti pensare al fronte occidentale, alla Somme e a Verdun, come ai dimenticati campi di battaglia della Galizia tra Polonia e Ucraina. Anche su quello che fu il fronte italo- austriaco è possibile cogliere questa varietà di paesaggi e di situazioni. Da Trieste allo Stelvio, dal mare alle cime dove si combatté la guerra verticale, la cosiddetta “guerra bianca”. Tra le regioni che si distinguono per la ricchezza delle memorie e del patrimonio storico-architettonico legato al primo conflitto mondiale, il Trentino riveste un ruolo di primo piano a livello internazionale. Un territorio fortificato in modo massiccio ed esteso, un territorio conteso, fino al 1918 appartenuto all’Impero austro-ungarico del quale rappresentava la parte sudoccidentale. Anche nel corso del Novecento questa “terra di confine”, divenuta territorio italiano, ha mantenuto le proprie caratteristiche peculiari, intrecciando la propria vicenda con quella del vicino Alto Adige/ Südtirol. L’eredità della Grande Guerra ha assunto quindi una fisionomia particolare. È una guerra combattuta direttamente sulle proprie montagne, che ha sconvolto e distrutto le comunità locali. È una guerra, come noto, che per i trentini è iniziata nel 1914 con la divisa austro- ungarica e con i circa 55.000 uomini arruolati e schierati contro l’esercito russo. Una guerra in casa, che ha portato più di 100.000 profughi, i cosiddetti “spostati”, allontanati dalle zone più direttamente coinvolte nei combattimenti verso molte località italiane e dell’impero. Una guerra che ha diviso e che ha visto circa 800 volontari arruolarsi nell’Esercito italiano. Tra questi Cesare Battisti, all’epoca parlamentare socialista al Parlamento di Vienna, che si arruolò negli alpini e che il 12 luglio del 1916 venne impiccato dagli austriaci per “alto tradimento”. Si tratta di una storia oltremodo complessa, segnata da una pluralità di memorie ed esperienze. Conoscerla in Forte Belvedere Forte Cadine, esterno  modo specifico, visitando l’interessante Museo storico italiano della guerra di Rovereto o le numerose esposizioni permanenti alcune delle quali collocate nei quindici forti oggi visitabili, è utile non solo per il caso specifico. Conoscerla è cogliere l’essenza di quel conflitto, le sue logiche, gli effetti della sua eredità. Il Trentino si presenta come un grande parco della memoria. Percorrere il “sentiero della pace”, che ne segna l’intero confine con il Veneto e la Lombardia, è constatare quanto la guerra e la presenza degli eserciti, anche a 3.000 metri di quota, abbiano contrassegnato in modo unico ambienti naturali e alpinistici di grande bellezza e varietà: dal Lago di Garda alle Dolomiti, dal Pasubio all’Adamello, passando per valli e paesi. Con queste caratteristiche il Trentino e la città di Trento in particolare si predispongono a ospitare dall’11 al 13 maggio 2018 l’Adunata nazionale degli Alpini. Un evento destinato ad assumere una valenza simbolica straordinaria per la realtà rappresentata da questa grande associazione combattentistica e d’arma, impegnata ora per la pace e la solidarietà. A fare da contorno, le iniziative e i progetti di valorizzazione del patrimonio storico. Ricchissimo il programma di mostre, di escursioni e di visite guidate, di eventi teatrali e musicali. Straordinaria l’occasione di avvicinarsi tramite questo parco della memoria all’appuntamento con il novembre 2018, con la conclusione del Centenario e con la riflessione sull’armistizio e sulla fine del conflitto. All’ultimo anno di guerra, all’ultima fase di una guerra che ha colpito duramente anche le popolazioni civili, è dedicata anche una grande mostra allestita presso “Le Gallerie” di Trento. “L’ultimo anno” trova collocazione presso gli ex tunnel stradali oggi adibiti a spazio culturale e scavati sotto il Doss Trento. Quando la storia e la sua divulgazione possono anche diventare esperienza emozionale forte, e farci riflettere.

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