Omaggio alla responsabilità
Personalmente non ho mai creduto a Babbo Natale, nemmeno quando ero bambino: al contrario, già allora mi chiedevo come potesse accadere che un perfetto sconosciuto mi regalasse cose per me così preziose. Ugualmente incredibile mi è sempre parsa quella sorta di rituale che gli adulti facevano quando un bambino sbatteva contro un tavolo o uno spigolo: picchiavano il mobile come se la colpa dell’accaduto fosse sua.
La situazione che si è venuta a creare con la pandemia da Covid mi ha convinto che non solo i bambini, ma anche tantissimi adulti sono ancora oggi convinti che Babbo Natale esista e che, se sbatti contro un tavolo, la colpa sia del tavolo. La riprova è nelle reazioni conseguenti all’aumento dei positivi di ritorno dalle vacanze in Sardegna.
Dopo che il governatore Solinas, che aveva proposto una sorta di “passaporto sanitario” per i turisti, era stato attaccato da più parti, tutti hanno iniziato a trattare la Sardegna come una terra di untori, come se quel distanziamento naturale dato dalla condizione insulare che la caratterizza fosse inficiato da qualche fonte misteriosa di contagio. E, siccome quando si parla in rete si giunge troppo spesso alle conclusioni errate, va a finire che la colpa non è nel comportamento di pochi incoscienti, che scelgono le vacanze sulla base della loro “instagrammabilita?” e passano per i locali della movida per farsi un selfie, ma della Sardegna stessa, nella sua interezza.
Va benissimo andare in vacanza e frequentare i locali più “in” per farsi notare, ma tutto va fatto con criterio, seguendo quelle norme di buon senso che nessun Governo riuscirà mai a inserire nella testa delle persone ma che tutti dovremmo possedere.
Dovevo una mia riflessione a una terra meravigliosa, che è anche la mia, che dal turismo ha sempre avuto grandi benefici, ma che non deve vedere il proprio nome indebitamente infangato per il comportamento sconsiderato di pochi. Ma la copertina di questo numero di “Italia Più” è dedicata a Lodi e al suo territorio, ovvero la zona dove “tutto” ha avuto inizio per noi italiani: una sorta di omaggio a una terra profondamente ferita ma che già si è rimboccata le maniche per risorgere. Segue un ampio report sulla ripresa imprenditoriale nelle province piemontesi di Asti, Biella, Vercelli e Novara, terre operose e ricche di eccellenze. E, dopo il dossier dedicato all’affascinante città di Ferrara, da non perdere i focus dedicati a Fruitimprese e all’agroalimentare, da sempre nostro fiore all’occhiello. Il servizio dedicato all’Irpinia, infine, e l’approfondimento sulla mobilità sostenibile e green in Alto Adige, terra che da sempre è all’avanguardia in questo campo.
Vi auguro una buona lettura.
Giuseppe Lai